La sensazione di pace e di tranquillità, immersa in una natura lussureggiante e nel contempo aspra, essenziale, senza alberi ad alto fusto, ma piena di fiori e profumi, che solo la montagna a queste quote sa donare, mi ha permesso di filosofeggiare sul significato di “passione”.
Ovviamente mi è venuta in mente la definizione che dà il dizionario: “vivace inclinazione, per lo più lodevole, per qualche attività”.
Ma mi è sembrata un modo un po’ freddo, incompleta, senza sentimento per definire uno stato dell’animo che nei secoli ha saputo realizzare enormi eventi od anche solo generare felicità e quindi ho provato a cercarne uno più completo.
Per far ciò ho cercato lo spunto, oltre che dall’ambiente idilliaco in cui mi trovavo, dall’attività frenetica ed instancabile di un gruppo di aeromodellisti che si avvicendavano sulla pista di volo con i loro variopinti modelli di alianti. Un lancio verso il fondo-valle e su a librarsi in volo, sospinti solo dalle correnti d’aria e dalla perizia di chi è ai comandi per gestire le forze della natura.
Ma torniamo alla ricerca del significato di passione: è un sentimento estremamente personale che si può condividere solo con chi ha gli stessi interessi e le stesse motivazioni. Certo nei rapporti umani il significato assume un significato diverso, ma anche in altre situazioni possiamo ritrovare la manifestazione di questa parola ed il modellismo è sicuramente tra queste, ed il volo in pendio, forse, ne costituisce la massima espressione.
Tra le persone convenute in questo angolo di Paradiso Terrestre un folto numero ha percorso molti chilometri provenendo da località piemontesi, liguri o lombarde oltre che valdostane. Ha percorso per circa tre quarti d’ora l’ultimo tratto su una strada sterrata che si snoda per un itinerario incantevole, ma che mette a dura prova la resistenza delle autovetture e dei relativi equipaggi. L’ultimissimo tratto poi è da percorrere a piedi, carichi delle proprie provviste e dei modelli, spesso voluminosi, da lanciare in volo. E cosa spinge tanti entusiasti a sobbarcarsi simili oneri se non la passione?
Difficile da descrivere a parole la sensazione di far volare un modello di aliante ma ci proverò, anche se a capirmi fino in fondo potranno essere solo coloro che hanno provato tale emozione.
Due ali, spesso sottilissime, che penetrano l’elemento aria, violandolo, sconvolgendolo e sfruttando la sua portanza per generare evoluzioni via via più ardite.
I modelli sono pilotati in cielo per periodi prolungati, un po’ perché il consumo di energia è estremamente limitato, un po’ perché l’ebbrezza del volo è particolarmente coinvolgente ed appagante e non si vorrebbe finisse mai.
Si genera spontaneamente la convinzione che al silenzio della montagna si possa sovrapporre solamente il sibilo delle ali del proprio modello che solca il cielo in uno scenario di cime parzialmente innevate, senza per questo percepire alcuna forma di violazione dell’equilibrio naturale. La comparsa delle aquile, che spesso vengono a scrutare questi nuovi compagni di volo, non fa che rafforzare la sensazione di coinvolgimento nella natura del posto.
C. Montesoro