Sabato 01 e domenica 02 luglio 2017 – 6° Memorial Riccardo Borney
L’affluenza è stata ben al di sopra delle previsioni. Oltre agli appassionati che tradizionalmente si ritrovano per questa manifestazione, tra cui particolare risalto merita la rappresentativa ligure, ormai consolidata ospite dell’evento, quest’anno si è aggiunto un nutrito gruppo di appassionati milanesi con modelli molto belli e performanti.
Le condizioni meteorologiche si sono dimostrate, fin da sabato mattina, particolarmente favorevoli, permettendo ai piloti di far volare con successo i variopinti modelli.
Ore di ininterrotto divertimento con numerosi alianti che si sono librati in volo. Alcuni magnifici, colorati con tinte sgargianti, belli, maestosi, veloci. Altri più modesti, anche se altrettanto divertenti da pilotare e poi “il modello” davvero originale, una scommessa alle leggi della dinamica e delle teorie aeronautiche, un insieme di oggetti apparentemente accostati a casaccio che, inspiegabilmente, non solo è stato in grado di volare, ma ha saputo regalare al fortunato pilota momenti impagabili di divertimento e soddisfazione. Descriverlo è veramente difficile: tubo in carbonio collegato ad ali trattenute con nastro adesivo da costruzione, timone a ”V” anch’esso trattenuto da nastro adesivo posticcio e, soprattutto, la caratteristica che lo ha inequivocabilmente distinto da tutti gli altri modelli presenti: tre enormi chiodi da carpentiere, aggiunti all’ultimo momento da Andrea sull’estremità anteriore, per dare equilibrio e migliorarne l’assetto di volo.
Certo la perizia di Lorenzo, che lo ha magistralmente portato in volo, non si discute, se no egli non potrebbe far parte della rappresentativa nazionale italiana di volo con droni; tuttavia vedere questo “affronto alle leggi fisiche ed aeronautiche” volteggiare al pari dei più blasonati velivoli ha lasciato tutti sconcertati e contemporaneamente ammirati. I commenti che il nostro Alberto ha espresso nei confronti del velivolo hanno letteralmente scatenato uno scoppio irrefrenabile di ilarità tra gli astanti, regalando ulteriore allegria e rafforzando i vincolo di amicizia che fortunatamente stanno caratterizzando il nostro gruppo.
La notte tra sabato e domenica è trascorsa con temperature piuttosto fredde, ma i piloti che hanno pernottato in quota erano ben equipaggiati e il mattino seguente, dopo un buon caffè, è ripresa frenetica l’attività, riordinando i materiali e approntando i modelli per il successivo utilizzo. Qualche temerario ha provato a sondare il cielo con alianti motorizzati, per verificare se si potevano già lanciare i modelli privi di motore, ma si è dovuto aspettare il pomeriggio per l’utilizzo di questi ultimi.
L’arrivo della polenta con spezzatino e fontina ha risollevato gli animi rendendo meno spasmodica l’attesa delle condizioni metereologiche attese e subito dopo la distribuzione del pasto ecco apparire il vento teso tanto desiderato e via con i modelli in cielo.
Uno, due, tre, sei ed anche più alianti contemporaneamente a saettare al di sopra delle vette, parzialmente ancora innevate.
Un meraviglioso scenario composto da cime e vallate profonde ha generosamente accolto questo festoso turbinio di velivoli alla ricerca delle correnti ascensionali, permettendo, ad alcuni, di raggiungere quote considerevoli per poi tuffarsi verso il fondo valle, mettendo in tal modo a dura prova la resistenza meccanica dei modelli, ma donando sensazioni meravigliose difficilmente descrivibili.
I più bravi si sono esibiti in sofisticate acrobazie, gli altri si sono accontentati di controllare i loro modelli esplorando i dintorni. Per tutti un’enorme gioia e la soddisfazione di aver sfruttato le forze della natura senza aver minimamente sconvolto l’incontaminato ambiente in cui si era immersi.
Come ormai tradizione, la comparsa di un’aquila ha destato qualche curiosità e preoccupazione, ma forse anch’essa, realizzato che l’invasione del suo regno era pacifica e temporanea e ritenendo di non dover dare troppo peso alla situazione, ha lasciato lo spicchio di cielo sovrastante con un volo lento e solenne, proprio come si addice alla sua regalità.
Purtroppo, come ogni anno, a sera si è giunti al termine della manifestazione. Alcuni sono ripartiti con sottobraccio i resti di un velivolo che non ce l’ha fatta, altri con l’orgoglio del modello che si è ben comportato, tutti però con la soddisfazione di aver potuto godere di due giornate meravigliose, in compagnia di amici di vecchia data o conosciuti in questa occasione, ma tutti appassionati di questa meravigliosa specialità aeromodellistica che fa riscoprire ogni volta nuove ed enormi emozioni.